mercoledì 12 febbraio 2014

r.i.p. freak antoni, artista, genio e maestro di vita.



oggi, più che mai, non me ne frega un cazzo di niente.
oggi è morto freak antoni, uno dei personaggi più geniali e genuinamente sinceri che l'italia artistica abbia mai visto.
non starò a fare polemica in un giorno così, preferisco spingere chiunque a riascoltare quei capolavori che rispondono ai nomi di "monotono" e "kinotto" (almeno quei due, poi anche tutti gli altri) e a leggere le opere d'arte sublimi che sono "non c'è gusto in italia ad essere intelligenti" o il "vademecum per giovani artisti".

freak e gli skiantos sono stati tra i primi in italia, secondi solo agli eterni squallor, a portare veramente il demenziale alle masse ad un livello a cui non si era mai visto. 
ma se gli squallor erano il fiorfiore dell'italia musicale fighetta che si prendeva per il culo da sola, gli skiantos erano un branco di zozzoni fattoni sporchi e buzzurri a cui interessava solo fare casino e urlarti in faccia concetti di una profondità filosofica che a confronto platone era uno stronzo.
tanto per dire:

"brucia le banche, bruciane tante, calpesta le piante. BRAVO"

"io sono uno skianto, suono senza l'impianto, se decido che vengo, non è detto che canto"

"a te vola il mio pensiero mentre mi faccio un po' di nero"

"non sorridermi ma lavati, per me esisti solo te, l'altra sera sul bidè io pensavo a te"

"sesso e gianduja"

"bravo. bravo! BRAVO! CRETINO! SCEMO! vortice."

freak era uno che le stronzate le prendeva parecchio sul serio. questo perché aveva capito il valore reazionario della demenzialità come mezzo per rompere una retorica buonista e ciellina come quella italiana. e per questo ovviamente verrà ricordato solo da noi stronzi che l'abbiamo capito, perché per tutti gli altri, per l'italia "tutta bella dolce cara e innamorata che sta dentro la canzone d'amore" sarà sempre solo un imbecille che diceva cazzate in un microfono. che poi era esattamente questo, ma proprio questo era ciò che lo rendeva (lo rende, cazzo, lo rende) un personaggio irripetibile nella storia dell'Arte italiana. chiunque faccia rock in italia non potrà mai e poi mai prescindere da quello che freak ha fatto, da solo o con gli skiantos. anzi, se tutta quella banda di sfigati lagnosi, spompi e caproni italiani che dicono di fare "rock" oggi imparasse qualcosa da quei dischi della cramps, magari non dovremmo assistere a scempi e lagne e dischi che non sarebbero nemmeno degni di essere chiamati tali.
ora non ho voglia di dire altro, magari più avanti faccio qualche recensione, per adesso l'unica cosa che mi sento di dire è questa:

"fate largo all'avanguardia
siete un pubblico di merda
applaudite per inerzia
ma l'avanguardia è molto seria"