mercoledì 27 febbraio 2013

nanodischi #3: febbraio 2013




subterranean masquerade - suspended animation dreams (2005)

visto che pare che, dopo 8 anni, questi americani si siano degnati di scrivere un seguito a questo disco, vi ricordo che "sad" è una delle opere più originali degli ultimi 10 anni con la sua abilità di mischiare rock, metal, psichedelia, progressive con personalità e un pizzico di follia (c'è un momento con fiati soul e voce in growl, tanto per dirne una).

aaron neville - my true story (2013)

a 70 anni, con una serie di successi mondiali come autore o come membro dei neville brothers, aaron neville decide di registrare un tributo alla musica della sua giovinezza, quel doo-wop che già affascinò frank zappa ai suoi inizi. lo fa avvalendosi dell'aiuto di keith richards come co-produttore/chitarrista e membri delle band di bob dylan e tom petty. bellissimo tributo guidato dalla stupenda voce old school di neville.

death by unga bunga - the kids are up to no good (2012)

vincono sicuramente il premio per nome più stupido dell'anno, vengono dalla norvegia, sono particolarmente giuovini e fanno musica particolarmente vecchia. in questo caso parliamo di una versione garage rock del pop più vivace degli anni 60, dai byrds ai beatles ai pretty things, con ritornelli ispirati e catchy che colpiscono nel segno. fuori stagione ma davvero divertenti.

sternpost (2012)

sorta di spin-off degli svedesi testbild! (che ancora sto cercando di capire), il progetto sternpost ad oggi ha registrato solo questo omonimo ep nel 2012. 15 minuti scarsi di musica che lasciano però senza fiato per la loro sublime obliquità: a tratti sembra di sentire i king crimson di "islands" con quell'equilibrio perfetto tra armonie jazz, voci melodiche e una rarefazione del suono quasi estrema. poetico e stupendo.

frank zappa/mothers of invention - over-nite sensation (1973)

tra i dischi di zappa, questo per me ha sempre avuto un posto particolare, pur non essendo il mio preferito. credo che tutto dipenda da "i'm the slime" e la sua irresistibile linea di fiati. sta di fatto che anche il resto del disco gioca molto con il rhythm and blues alla maniera di zappa, scomponendolo e rimontandolo con una prospettiva tutta storta ma sempre con una spiccata melodicità che non lascia mai appesantire le canzoni.

santana - caravanserai (1972)

erano belli i tempi in cui i santana erano ancora un gruppo e carlos santana ne era "solo" il chitarrista. prima di europa, prima di smooth e di tutte le buffonate seguenti, i santana erano quel gruppo che ha fatto 4 album miracolosi, tra cui "caravanserai". rispetto agli altri primi dischi della band, questo gioca di più con atmosfere soffuse da jam notturna, perfettamente inquadrate dalla splendida copertina. è un jazz rock che ancora può chiamarsi tale: elettrico, vibrante, di classe e profumato di latin soprattutto negli onnipresenti e perfetti arrangiamenti di percussioni. un capolavoro senza mezzi termini.